Antonino Marino era un carabiniere, Comandante della caserma di Platì. Fu ucciso ucciso durante una festa patronale a Bovalino Superiore, il 9 settembre del 1990. Profondo conoscitore della criminalità organizzata della Locride (ai tempi dei sequestri di persona) aveva svolto varie indagini sui traffici illeciti e sui sequestri di persona che in quegli anni rappresentavano una delle principali attività criminali della ‘ndrangheta, contribuendo ad assicurare alla giustizia diversi boss ‘ndranghetisti. Marino da un po’ di tempo era stato trasferito a San Ferdinando di Rosarno, in quanto aveva sposato una donna della Locride e il regolamento dell’Arma imponeva tale cambio di luogo. Era ritornato nella zona jonica calabrese per assistere ai festeggiamenti in onore dell’Immacolata. La sera dell’8 settembre si trovava con i suoi parenti e la sua famiglia quando dalla folla sbucò un uomo armato di pistola fece fuoco uccidendolo, ferendo la moglie e anche il piccolo figlio Francesco; dopodiché si allontanò. Fu trasportato all’ospedale di Locri, ma Nino morì poco dopo le 13 del 9 settembre. Le indagini si indirizzarono subito alla sua attività di investigatore contro la ‘ndrangheta in particolare ai suoi anni trascorsi a Platì. Dopo 24 anni, grazie alle intercettazioni captate nell’ambito dell’indagine Platino della DDA di Milano, il processo è stato riaperto e sono stati condannati Francesco Barbaro e Antonio Papalia, ritenuti l’esecutore materiale e il mandante dell’omicidio. La sentenza è stata confermata dalla Cassazione nel settembre 2015.
Antonino Marino| Carabiniere
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September 9, 2023 all-day
2023-09-09T00:00:00+02:00
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