Jerry Essan Masslo | Bracciante

When:
August 24, 2017 – August 25, 2017 all-day
2017-08-24T22:00:00+02:00
2017-08-25T22:00:00+02:00
Cost:
Free

Masslo nacque a Umtata in Sudafrica. Nonostante le condizioni di povertà, riuscì a portare avanti gli studi, nelle scuole per “soli neri”. A seguito del colpo di Stato del 1987, Jerry Masslo decise di andare via dal Bantustan. Dopo aver messo in salvo la moglie ed i due bambini nel vicino Zimbabwe, raggiunse Lusaka, nello Zambia, dove vivevano alcuni suoi familiari. Insieme al fratello, decise poi di imbarcarsi clandestinamente per l’Europa. Dopo alterne vicende, arrivò a Roma, il 21 marzo del 1988. Al suo arrivo a Roma Jerry Masslo fece immediatamente domanda d’asilo politico alle autorità di pubblica sicurezza, le quali, istruite a norma del principio della “limitazione geografica”, furono obbligate a notificare un diniego, perché l’asilo politico poteva essere richiesto solo dai cittadini dei paesi dell’Est Europa. Dopo due settimane di trattenimento in una cella dell’aeroporto di Roma-Fiumicino, fu rilasciato: poteva rimanere in Italia sebbene senz’alcuno status giuridico definito. Nell’estate successiva decise di spostarsi a Villa Literno, dove gli era stato riferito da altri immigrati era possibile lavorare per la raccolta del pomodoro. Qui le condizioni di vita erano durissime. Villa Literno alla fine degli anni ottanta era una città di circa 10.400 abitanti, che viveva prevalentemente di agricoltura, in cui un ruolo preponderante era svolto dalle attività economiche collegate al controllo del territorio da parte del clan dei casalesi.
Jerry Masslo decise di fare la propria parte e si dimostrò particolarmente attivo nella difesa dei suoi compagni immigrati. Quasi al termine della stagione di raccolta nei campi, la sera del 24 agosto 1989, Jerry Masslo si era ritirato nel capannone di via Gallinelle, dove dormiva con altri 28 immigrati. Un gruppo di quattro persone, con i volti coperti, fece irruzione con armi e spranghe chiedendo che venissero consegnati loro tutti i soldi che avevano addosso. Per gli immigrati, che non avevano altro sistema che conservare tra i loro indumenti tutto il denaro che guadagnavano, significava dover consegnare agli assalitori tutto ciò che avevano guadagnato in due mesi ed oltre di lavoro. Alcuni consegnarono subito il denaro, altri si rifiutarono. Al rifiuto degli immigrati di consegnare il denaro, uno dei ladri colpì alla testa, con il calcio della pistola, un sudanese di 29 anni, Bol Yansen. Jerry Masslo, che era rimasto in piedi davanti ai balordi rifiutandosi di dare loro i suoi risparmi, fu colpito all’addome da tre colpi di pistola calibro 7,65. Nel trambusto successivo alla sparatoria gli assalitori fuggirono via, per timore della reazione degli immigrati. Nella sparatoria venne ferito anche Kirago Antony Yrugo, cittadino keniota, che riuscì a sopravvivere, Jerry Masslo morì prima dell’intervento dei medici.