Luciano Nicoletti | Contadino

When:
October 14, 2016 all-day
2016-10-14T00:00:00+02:00
2016-10-15T00:00:00+02:00

Luciano Nicoletti nacque a Prizzi (PA) nel 1851, da Emanuele e da Maria Collura, ma fin da giovane mise radici a Corleone, dove sposò Caterina Guagliardo, con cui ebbe cinque figli. Aderì al socialismo e partecipò con grande passione al movimento dei Fasci, distinguendosi come uno dei contadini più decisi a portare avanti il grande sciopero dell’estate-autunno 1893 per l’applicazione dei “Patti di Corleone”.
Scioperare significava rifiutarsi di coltivare la terra dei padroni e quindi rinunciare ad avere dagli stessi “le anticipazioni” in frumento, che consentivano di sopravvivere e superare l’inverno.
In previsione dello sciopero, allora, i contadini corleonesi organizzarono una “cassa di resistenza”, raccogliendo 300 salme di frumento e 2.500 lire, come dichiarò Bernardino Verro al giornalista Adolfo Rossi. In breve, però, la cassa fu prosciugata e tanti contadini per sfamarsi si ridussero a mangiare per settimane solo fichi d’India.
Fu così anche per Luciano Nicoletti e la sua famiglia. Questa situazione però non fiaccò la sua voglia di lottare né tantomeno quella degli altri scioperanti, che alla fine riuscirono a piegare la gran parte dei padroni.
Nicoletti fu in prima linea anche nelle lotte per le “affittanze collettive” e questo segnò la sua condanna a morte. I sicari della mafia lo aspettarono in contrada San Marco la sera del 14 ottobre 1905, mentre tornava a piedi in paese, dopo una dura giornata di lavoro nei campi. Due colpi di lupara posero fine alla sua esistenza. Aveva 54 anni.