In ricordo di Lea Garofalo

Sono trascorsi 7 anni, era il 24 novembre del 2009 quando Lea Garofalo scompare. Gli ultimi fotogrammi di una telecamera la riprendono insieme alla figlia Denise per le strade di Milano.

Vogliamo ricordare Lea con le parole di Piero Pelù perché per noi “Lea Garofalo è una donna rock in maniera esponenziale”.

I Litfiba dedicano una canzone del loro ultimo album a Lea, Maria coraggio.

Ecco il testo della canzone:

Maria si sveglia,

la notte è lunga

e vede tutto diverso

Tic toc, tic toc

nuovi orizzonti

nuove luci

e nuove unghie più forti.

Rompe la gabbia,

Maria è una guerriera,

mastica sabbia

oltre la frontiera…

E danza, Maria danza, Maria danza, Maria danza

nella sua stanza, nella sua stanza, nella sua stanza, nella sua stanza,

danza e danza, ma

Maria danza ma,

sull’arroganza ma,

la gente è stronza, stronza, stronza,

ha memoria corta,

fa violenza sorda

ma Maria danza, danza…

lei è Maria ribelle Maria ribelle

vuol vedere il rovescio di tutte le cose e delle persone,

Maria coraggio ci crede e ci prova

a lottare i fantasmi, a lottare la piovra…

Rompe la gabbia,

Maria è una guerriera,

mastica sabbia

oltre la frontiera…

E danza, Maria danza, Maria danza, Maria danza

nella sua stanza, nella sua stanza, nella sua stanza, nella sua stanza,

danza e danza, ma

Maria danza ma,

sull’arroganza ma,

la gente è stronza, stronza, stronza,

ha memoria corta,

fa violenza sorda

ma Maria danza, danza…

lei è Maria ribelle,

lei è Maria coraggio.

E danza, Maria danza, Maria danza, Maria danza

nella sua stanza, nella sua stanza

sull’arroganza,

Maria canta, Maria canta


Chi era Lea

lea-gCi sono terre in cui nascere donna vuol dire non essere libere. Di studiare, di lasciare un marito che non si ama più, di sognare per i propri figli un futuro diverso da quello criminale. Petilia Policastro, feudo della ‘ndrangheta in provincia di Crotone, è una di queste terre. Qui nasce Lea Garofalo. Un destino segnato: il fratello, Floriano, è il capocosca locale, il compagno, Carlo, uno dei suoi uomini più fidati. Gestisce per conto della famiglia spaccio e usura a Milano. Ma Lea è troppo vitale per accettare quella vita, troppo fiera di essere madre. Per sua figlia Denise vuole un futuro di libertà, non di paura. Lascia il marito, rivela i suoi traffici alla giustizia.

Una sfida inaccettabile alle regole della criminalità. Il 24 novembre del 2009 Lea scompare. Denise non è che una ragazzina, potrebbe credere a quello che le racconta il padre e che dicono tutti: Lea se n’è andata, l’ha lasciata sola. Ma Denise non ci sta. Coraggiosamente denuncia il padre e permette di individuare tutti i responsabili dell’omicidio. Condanne pesanti, confermate in Cassazione: ergastolo per Carlo e i suoi complici. Denise oggi è ancora giovanissima, nemmeno ventiquattro anni. La sua vita sarà forse in salita ma davanti a sé ha un futuro che nessun boss, padre o zio, potrà più portarle.