Memoria e impegno dentro Libera. Intervista a Alessandro Tedesco

Abbiamo intervistato Alessandro Tedesco, figlio di Giovambattista Tedesco, capoturno della vigilanza dell’ex Italsider di Taranto ucciso da sicari della criminalità organizzata locale per aver denunciato traffici illeciti. Dopo anni di impegno nel suo territorio Alessandro oggi è referente del coordinamento di Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie a Taranto.

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Come hai conosciuto Libera?
Ho conosciuto Libera in maniera del tutto casuale, mia mamma insegnava in una scuola che aderiva a Libera e tramite il suo Dirigente ho incontrato la Referente di Libera Taranto, che si è resa subito disponibile a conoscermi e a mettermi in contatto con la rete dei familiari. Subito dopo mi è arrivata una telefonata, un invito per partecipare alla giornata della memoria a Polistena nel 2007, quella è stata per me la Prima Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo di tutte le vittime di mafia e per la prima volta quell’anno, in quella piazza si scandiva anche il nome del mio papà.
Un’emozione unica, quando Don Luigi mi ha chiesto di intervenire all’assemblea riservata ai familiari, da quel momento ho capito che il dolore non era solo mio e di mia mamma ma che bisognava rielaborarlo per non dimenticare.

Come è cambiata la tua vita da quel momento?
Questo incontro, ha cambiato profondamente la mia vita, ho tramutato la mia timidezza, la mia riservatezza, in IMPEGNO. Ho capito che per ricordare bisognava mettersi in gioco, “sporcarsi le mani”. E così ho avuto modo di partecipare ai vari corsi di formazione promossi da Libera, che mi hanno permesso di conoscere gente fantastica e soprattutto sono riuscito a ridare vita alla storia di mio padre che era stata completamente dimenticata. Oggi ho l’opportunità di passare il testimone che con sacrificio mio padre mi ha lasciato non dimenticando che “loro sono morti perché noi non siamo stati abbastanza vivi”.
Tutte le storie delle persone che non ci sono più, fanno parte oggi della MIA storia.

Cos’è per te Libera?
Libera rappresenta la mia nuova famiglia, la mia ancora nei momenti bui. Mi preme sottolineare che l’incontro tra familiari delle vittime della criminalità, non è solamente ritrovarsi nei momenti di sconforto, ma anche soprattutto nel condividere la quotidianità.
Grazie Libera, grazie Don Luigi che avete permesso a un mandorlo in fiore di fiorire anche nei momenti di gelo.

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Chi era Giovambattista Tedesco

12742084_10208548073802265_5335725187747390810_nEra a capo della vigilanza all’Italsider di Taranto. Venne ucciso neella notte tra lunedì 2 e martedì 3 ottobre 1989 dai killer della Sacra Corona Unita perché non aveva accettato di chiudere un occhio sui traffici illeciti che si svolgevano all’interno dell’acciaierie. In quegli anni la Sacra Corona Unita era molto attiva e aveva allargato i propri affari anche all’impianto siderurgico. A Giovambattista Tedesco, per il quale fino ad oggi non è stata fatta giustizia, va il merito di aver scoperto il cordone ombelicale che collegava l’imprenditoria delinquenziale tarantina all’imprenditoria siderurgica pubblica.